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venerdì 15 febbraio 2019
Fossa Susanna - Il mistero nella tragedia
Il 25 Maggio
del 1932, sui Monti Ernici nel comune di Veroli (Frosinone), una tragedia
scosse il piccolo paese della Ciociaria. Un elicottero precipitò sulle montagne
verolane con a bordo 4 francesi. Trovarono la morte in maniera tragica i
coniugi Suzanne Sarah Picard e Alfred Isaak Lang Willar, il pilota Marcel
Francois Goulette ed il suo secondo Lucien Moreau.
I quattro, diretti a
Marsiglia, persero la vita nella zona che già precedentemente veniva chiamata
“Femmina morta” e poi ribattezzata “Fossa Susanna” dagli abitanti del luogo in
memoria dell’accaduto. Ma entriamo nel dettaglio.
Lì dove oggi è presente una stele e
l’elica originale dell’elicottero per ricordare le vittime e l’infausto evento,
in quel giorno del 1932strane e particolari coincidenze si mescolarono per dare
origine a una tragedia fitta di mistero. In quell’elicottero pilotato
dall’espertissimo Marcel Francois Goulette (eroe francese della Prima Guerra
Mondiale nativo di Charmes nonché protagonista di imprese aviatorie come
trasvolare il deserto del Sahara e buona parte dell’Africa) e dal suo secondo
Lucien Moreau, erano presenti anche Suzanne Sarah Picard e Alfred Isaak Lang
Willar i quali pochi giorni prima erano scampati ad un’altra incredibile tragedia. I due
coniugi infatti erano tra i sopravvissuti del naufragio del transatlantico
francese “Georges Philippar” che, a causa di un improvviso incendio a bordo
mentre era a largo della Somalia, trascinò con se in fondo all’Oceano numerose
persone ma non Alfred e Suzanne. I due francesi, essendo ottimi nuotatori, riuscirono a mettersi
in salvo raggiungendo una nave sovietica la quale era accorsa in aiuto ai
passeggeri del “Georges Philippar”. Appena al sicuro decisero di scattare numerose foto alla
nave francese mentre affondava, probabilmente per ricordare per sempre quella bruttissima esperienza. Ma il "per sempre" durò molto poco.
E così, come se il destino o chissà cosa dovesse
riscuotere il suo sinistro debito, i due coniugi francesi trovarono la
morte su una montagna della Ciociaria il 25 maggio
del 1932 in quel luogo che veniva chiamato già da tempo “Femmina morta”. Non sappiamo di preciso come l'esperto pilota e il suo secondo persero il controllo dell'elicottero, se per colpa del maltempo, se per una distrazione fatale o altro. Sta di fatto che il mistero aumenta quando si vuole far caso ad alcune coincidenze. Proprio nel paese ciociaro il 25 Maggio si celebra la santa patrona, vale a
dire Santa Sàlome. Vi domanderete: “beh allora?”. Santa Sàlome, discepola di
Gesù e madre di due apostoli (Giacomo il maggiore e Giovanni) secondo gli scritti della religione cristiana,
prima di morire proprio a Veroli si era recata a Marsiglia (dove i coniugi
erano invece diretti) con una sua ancella di nome Sarah, secondo nome di
Suzanne. Tutto ciò stimola curiosità e mistero e misterioso diventa il
luogo oggi chiamato appunto Fossa Susanna dove è presente anche una dolina, una
“fossa” piena d’acqua nel luogo esatto in cui si schiantò l’elicottero.
Questa zona è raggiungibile a piedi partendo da Prato di Campoli e seguendo il sentiero CAI 616. A circa 1500 metri di altezza, tra fitti boschi e nel silenzio della montagna si trova l'opera dedicata ai quattro francesi caduti.
Questo
ciò che scrisse all’epoca il Podestà di VeroliScaccia Scarafoni in merito alla
tragedia:
“Il 25 maggio 1932, nelle montagne di Veroli, perirono tragicamente
quattro aviatori Francesi, in seguito a rottura dell’apparecchio che li
trasportava. Cotanta disgrazia addolorò moltissimo la buona popolazione di
Veroli, la quale prese viva parte al lutto che colpiva la Nazione francese e le
famiglie dei caduti, adoperandosi con slancio ammirevole per tutte quelle opere
che bisognò compiere, in mezzo a gravi disagi, allo scopo di restituire alla
Francia i resti dei suoi figli. Tanto il governo francese, quanto le famiglie
dei caduti, ammirati e riconoscenti verso questa popolazione, vollero, con
segni tangibili, dimostrare la loro gratitudine, elargendo somme per la
pubblica beneficenza e per opere pubblica utilità. Questa amministrazione,
traducendo in atto il desiderio dell’intera cittadinanza, fece erigere un
modesto ricordo sul luogo del disastro, ricordo che venne poi inaugurato alla
presenza di funzionari dell’ambasciata di Francia presso il Re, con
l’intervento delle locali autorità amministrative e politiche”.
Fonti:
Stefano
Magliocchetti, “Il mistero dei Monti Ernici. La Femmina Morta”, Editore
Casamari.
Angelo Maramao, “Susanna la femmina morta”, Editore M.
Pisani.
Viviciociaria.it (Tra spionaggio, misteri e realtà: la tragedia di
“Fossa Susanna” a Veroli, Prato di Campoli. di Alessandro Vigliani).
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